La nuova stagione della Sinistra, www.sinistraeliberta.eu

venerdì 12 agosto 2011

Serata in giro per Monteiasi

Stasera siamo in giro per Monteiasi, con Via Roma riattivata nel pieno della sua socialità e con piazza Giovanni XXIII col Palio delle Cinque Contrade in svolgimento. C'è ancora tanto da fare, per questo speriamo che il piano di ristrutturazione di piazza Giovanni XXIII prenda piede, con momenti di condivisione ed analisi collettiva con la presenza di cittadini, tecnici, amministratori. "Il futuro non si aspetta, si progetta!", riferisce l'ingegnere Matichecchia, che ha sviluppato il progetto di uno spazio che sarà "un grande parco, sociale e democratico" (Salvatore Bucci, vicesindaco). Monteiasi avanti tutta, ascoltando la gente e capendo quali possono essere le problematiche reali, riuscendo a ricucire ogni eventuale frattura fra amministrazione e cittadinanza.

E' responsabilità di ogni impresa, piccola e grande, associazione, movimento di cittadini, creare quelle occasioni in cui è possibile dispiegare il meglio della nostra comunità.
E' responsabilità di una amministrazione che si qualifica come CENTROSINISTRA PER MONTEIASI creare quegli strumenti, quei luoghi che possono favorire lo sviluppo della socialità.

La presenza attenta di numerosi cittadini alla presentazione del piano di ristrutturazione di Piazza Giovanni XXIII è emblema di una cittadinanza che vuole partecipare, crescere, ascoltare.
Lo sviluppo di un sistema integrato di spazio per il mercato, viabilità sostenibile senza inquinamento e senza la distesa di ulteriore catrame, luoghi di socializzazione e svago per bambini e famiglie, bagni pubblici, piazze per l'incontro e per la realizzazione di momenti di alto profilo culturale può essere davvero importante, in un momento di crisi sociale ed economica, per sviluppare una Cittadinanza piena e diversa. Possiamo provarci!
La sfida della gestione politica della comunità di Monteiasi non può che essere affrontata così, mettendoci la faccia, esponendosi anche alle critiche, rispondendo con attenzione e rispetto. Una gestione, appunto, politica, né meramente tecnica né populistica, fatta soltanto di annunci e slogan. Facciamolo con coraggio, mettendo in campo intelligenze e progettualità di lungo corso, senza alcuna paura ma con piena cognizione delle potenzialità e delle difficoltà del presente e del futuro.

sabato 11 settembre 2010

Nichi Vendola - discorso all'inaugurazione della 74ima Fiera del Levante

Signor Ministro, autorità, Signore e Signori,

l'assenza del Presidente del Consiglio a questa cerimonia ci rattrista. Per la seconda volta in due anni ci mancherà l'interlocutore più importante per condividere analisi e visioni sul presente e sul futuro del nostro Mezzogiorno d'Italia. In qualsivoglia occasione istituzionale abbiamo sempre accolto l'on. Berlusconi con il rispetto dovuto al capo del governo e anche con quella cordialità che consente ad irriducibili avversari politici di non proporsi come nemici mortali.

La faziosità, la venalità, la rissosità, la volgarità, sono tutti ingredienti che hanno fin troppo avvelenato la vita pubblica. Il lessico della contumelia ha soppiantato il ruolo delle grandi narrazioni, la cultura è stata esiliata nelle isole degli specialismi, la politica s'è fatta assai rumorosa ma povera di “pensieri lunghi”. E in questa deriva è accaduto che si smarrisse la nozione del Sud, della sua storia, della sua complessità, del suo respiro italiano, della sua culla mediterranea, della sua antica dimensione europea, della sua permanente vocazione cosmopolita. Una sorta di maledizione lombrosiana ha colpito la nostra terra, risucchiandola nel cono d'ombra dei pregiudizi, degli stereotipi, delle cattive generalizzazioni.

E il Sud è stato troppo a lungo silente, ostaggio della demagogia nordista, raccontato come fenomenologia del parassitismo e delle mafie, percepito come un vuoto a perdere o come una palla al piede. Noi fortunatamente non abbiamo reagito replicando contro il Nord lo stesso copione, non siamo diventati “sudisti”, anche perché quel Settentrione lo amiamo, lo abbiamo costruito un po' anche noi con la fatica dei nostri emigranti, ne subiamo il fascino, lo viviamo come l'altra parte di noi stessi.

E quando lassù arrestano un direttore di Asl per 'ndrangheta o scambiano una sacca di sangue uccidendo un paziente, noi non diamo giudizi tuonanti e general-generici, non buttiamo tutto e tutti nella discarica dei pregiudizi, non diciamo che il Nord è l'inferno. Vorremmo avere anche noi il diritto di essere criticati quando sbagliamo, ma incoraggiati quando abbiamo talento, quando inventiamo frammenti di mondo nuovo, quando costruiamo pagine di bellezza e di legalità, così come ha fatto quel piccolo grande italiano del Cilento, Angelo Vassallo, che con la sua vita e con la sua morte per mano della camorra ha incarnato un Sud pulito e con la schiena dritta.

Noi qui in Puglia, lavorando in sintonia con il Ministero dell'Interno e quello della Giustizia ma anche con la Magistratura e con Libera e i ragazzi di Don Ciotti, abbiamo aperto il sentiero per un cammino d'avanguardia nella costruzione di quell'Antimafia civica e sociale che è lo strumento indispensabile per la bonifica dei territori occupati dai clan.

Ne è buon testimone il sottosegretario Sen. Mantovano. Noi qui in Puglia, lavorando in sintonia con gli organi centrali, abbiamo messo in piedi un sistema moderno ed efficiente di Protezione Civile, con una cabina di regia tecnologicamente sofisticata e un modello evoluto di relazioni tra corpi dello Stato e volontariato: costruendolo letteralmente dal nulla, e liberandoci dall'incubo di essere testimoni impotenti delle fiamme che devastano i nostri boschi. Ne è buon testimone il Sottosegretario Bertolaso. Noi qui in Puglia, dinanzi ai tagli pesantissimi che venivano inflitti all'Università e alla scuola, abbiamo reagito non solo con le contestazioni, ma aiutando concretamente gli atenei, riformando in radice quegli enti pletorici e di spreco che gestivano il diritto allo studio e implementando i finanziamenti per le borse di studio. Con i “bollenti spiriti” abbiamo offerto una opportunità di altissima formazione ai migliori talenti giovanili. E infine abbiamo messo in campo il progetto di “diritti a scuola” con cui abbiamo fatto lavorare duemila insegnanti e amministrativi precari, trasformandoli in un esercito capace di fare la guerra alla dispersione scolastica, perché il diritto all'apprendimento per un bimbo o un ragazzino che vive in condizioni di disagio noi lo percepiamo come la pietra angolare della nostra civiltà: e questo progetto è stato valutato positivamente dagli ispettori del Ministero dell'Istruzione ed è stato replicato in altre regioni. Abbiamo salvato, insieme, adulti precari e bimbi precari. Ne è buona testimone la Ministra Gelmini. Noi qui in Puglia abbiamo deciso di rompere la storica contrapposizione tra diritto al lavoro e diritto alla salute, tra esigenze della produzione ed esigenze dell'ambiente, e abbiamo prodotto “fatti” che rappresentano una cesura storica nella vita regionale: stiamo concludendo con risultati straordinari i lavori di bonifica del sito inquinato d'interesse nazionale di Manfredonia, abbiamo allestito quindici nuovi parchi che hanno inglobato una visione dinamica e non museale del parco, abbiamo rivoluzionato modelli urbanistici segnati da una sorta di illuminismo centralistico e abbiamo messo su insieme al sistema d'impresa un gigantesco cantiere di riqualificazione delle periferie che coinvolge la metà dei Comuni pugliesi (per investimenti complessivi di due miliardi di euro), abbiamo voluto una legge regionale che portasse le emissioni di diossina alle soglie più basse d'Europa, avendo noi orecchie per sentire l'urlo di dolore di una città come Taranto. E per avere la forza di opporci con buone ragioni all'avventura del nucleare ma anche del rigassificatore a Brindisi abbiamo scelto, come opzione strategica, le energie rinnovabili. Non siamo stati la Regione dei no. Abbiamo detto si all'eolico e al solare, diventando in questi segmenti di “green economy” i primi produttori nazionali: e il prossimo 10 dicembre la Puglia, insieme alla città di Monaco, riceverà il “premio solare europeo 2010” per il suo esempio positivo - così è scritto nella motivazione dell'encomio - a livello continentale. E oggi intendiamo spostare l'orizzonte energetico sulla solarizzazione strutturale delle città, con pannelli fotovoltaici che possono coprire edifici pubblici, serre, capannoni industriali; ma anche sull'efficientamento energetico delle costruzioni e sulla sfida della mobilità sostenibile. Abbiamo pensato e progettato, qui dalla Puglia e dalla Campania, quel treno ad alta capacità che può cambiare la geografia dei traffici merceologici in Italia, superando la barriera tra Adriatico e Tirreno, liberando le strade e le autostrade dai Tir che ancora oggi trasportano il grosso delle merci e prospettando quella trama di connessioni tra porti, aeroporti, ferrovie che disegna la mobilità del futuro.

Qui certo, come in ogni porzione d'Italia, abbiamo pagato il nostro tributo ad una “questione morale” che è anche figlia di una politica ridotta a mercato elettorale e di una pubblica amministrazione piegata a ruoli servili nei confronti dei sistemi di potere. Forse occorre mettersi a cercare il bandolo della matassa in quel “senso del dovere” e in quello “spirito di servizio” di cui parlava, con quella sua austerità così colta e melanconica, il nostro Aldo Moro.

L'affarismo l'abbiamo visto stratificato in ogni piega della vita pubblica, dal governo delle case popolari all'amministrazione parcellizzata e spesso insabbiata della spesa sanitaria: anche qui, se la polemica fosse messa in un angolo dal bisogno di analizzare, andare in profondità, cogliere con diagnosi puntuali il male, forse potremmo incidere con la precisione del chirurgo quella cancrena che si riproduce nelle gare, nelle capziose prescrizioni dei capitolati d'appalto, nei bilanci lungamente truccati, nella inappropriatezza dei ricoveri o della diagnostica. Noi abbiamo cominciato, già dal tema cruciale della formazione e della selezione del management sanitario, una vera rivoluzione copernicana: ne è buon testimone il Ministro Fazio. Ma è una strada lunga, e non certo agevolata dal razionamento delle risorse che ci viene imposto da un Piano di rientro che non è frutto del deficit sanitario (infatti la Puglia è l'unica grande regione del centro-sud non “commissariata”) ma che deriva dalle regole irrazionali (lo dice persino la Corte dei Conti) del Patto di Stabilità interno.

Tuttavia faremo la nostra parte, cercando di usare una coperta cortissima per coprire in maniera assai più oculata la domanda di salute. Intanto in questi stessi giorni, tra i cento cantieri che stanno partendo con appalti già effettuati e non trascinati in contenziosi di sorta, molti riguardano la necessaria infrastrutturazione socio-sanitaria del territorio regionale. Poliambulatori, porte uniche di accesso, centri unici di prenotazione, servizi distrettuali che servono a prendere in carico il bisogno di cura e a non abbandonare le persone bisognose di assistenza. Nasceranno centri per disabili come i “dopo di noi” mentre abbiamo continuato a batterci concretamente per l'abbattimento di ogni tipo di barriera per chi convive con l'handicap: per esempio costruendo centri di connettività sociale che consentano, con specifici ausili informatici, di entrare nella rete di internet e di connettersi all'universo-mondo.
Abbiamo puntato molto sulla costruzione di una vera industria creativa. Abbiamo inaugurato o stiamo per inaugurare, in 169 città pugliesi, altrettanti laboratori urbani: che sono vecchi edifici ristrutturati e trasformati in luoghi attrezzati per la creatività e la socialità, ma sono anche incubatori di nuove professioni legate all'economia della conoscenza. Al festival del cinema di Venezia la nostra regione, che negli ultimi due anni ha ospitato oltre centro produzioni cinematografiche, era al centro di una straordinaria attenzione. Qui in fiera vi invito a visitare il cine-porto, che è una vera filiera produttiva legata al cinema. Un altro lo abbiamo voluto a Lecce. Con Apulia film commission, ma poi con il circuito delle sale cinema di qualità, con le residenze teatrali, con i festival, con le fondazioni, abbiamo edificato l'equivalente di un vero e diffuso distretto industriale. Per noi l'investimento in formazione e cultura è la via maestra per combattere la crisi. E anche il turismo, come può certificare il ministro Brambilla, per il terzo anno consecutivo vede svettare la nostra regione, con una crescente destagionalizzazione.

Tra qualche giorno in questi padiglioni incontreremo i duemila giovani che hanno, con il Piano di sviluppo rurale, guadagnato i finanziamenti per il primo insediamento: e una nuova agricoltura, ecologicamente sostenibile, capace di far valere le potenzialità della filiera corta e delle filiere di prodotto ma anche capace di mettersi in rete, e dunque di cooperare, per internazionalizzare le proprie eccellenze, ha bisogno dei giovani, di una nuova generazione che scelga la campagna non come ripiego e marginalità. Ma può funzionare se non faremo sconti all'intermediazione parassitaria, che divora come un cannibale la parte più cospicua del reddito agricolo, e se sapremo imporre regole e controlli in una globalizzazione che per l'agro-alimentare è stata il mappamondo delle contraffazioni e delle sofisticazioni.

Il lavoro è il tema che rimbalza, persino con disperazione, dalla vita quotidiana: una domanda talvolta urlata, a cui occorre una risposta di ampio respiro. Urge aprire cantieri, urge schiudere l'uscio di nuove vocazioni produttive, urge difendere apparati industriali che abbiano radici robuste e ruolo strategico.

Il Sud come il Nord spende con affanno per le opere strategiche, e il sito di quel Ministero orfano del Ministro (lo sviluppo economico) ci dice che ancora oggi occorrono dai 12 ai 20 anni per costruire un opera da cento milioni di euro. Noi Regioni veniamo messe sul banco degli accusati per la spesa lenta, eppure non siamo noi le stazioni appaltanti, la predica è malevola e non va mai alla radice del problema. I Ministeri spendono con lentezza estenuante, così l'Anas, le Sovrintendenze, i Comuni. Ma è l'ingorgo normativo e procedurale, insieme alla ragnatela avvolgente dei ricorsi amministrativi, che paralizza la spesa. Qui dobbiamo mostrare una grande capacità riformatrice, il sistema-Paese è in gravissimo affanno, la recessione non è alle nostre spalle: sburocratizzare e modernizzare è una necessità non più rinviabile. Ma ancora non basta. Si perdono posti di lavoro, e tanti, laddove non c'è innovazione di processo e di prodotto, laddove persistono modelli produttivi obsoleti, laddove latitano le politiche pubbliche. Appare illusorio e crudele pensare di divenire più competitivi liberandosi dalle norme che proteggono la sicurezza di chi lavora, in un Paese che fa 1200 morti all'anno sul lavoro. Viceversa occorre puntare sulla qualificazione degli apparati produttivi, sulla cooperazione tra imprese, su politiche statali che accompagnino con incentivi anche fiscali le aziende che innovano e si dotano di lavoro stabile e competente.

Il lavoro, la sua dignità, la sua ricchezza sociale, questa per noi oggi è la sfida. Anche il lavoro spasmodicamente inseguito dai migranti che ci portano ricchezza e a cui offriamo povertà e persino la gelida dogana del razzismo. Il lavoro come diritto contro il lavoro come merce, solitudine, paura. In una nuova alleanza tra lavoro, impresa e saperi. Il Sud è stanco della propria marginalità, stanco di essere depredato sistematicamente (come ci dice la Svimez) dei trasferimenti ordinari e ormai anche della finanza addizionale. Con il nostro salvadanaio si paga tutto, dagli ammortizzatori sociali alle multe delle quote latte. Il Sud che vuole custodire la propria bellezza e la propria storia, che vuole estrarre ricchezza dal proprio patrimonio di luoghi memorie e risorse, che non vuole soffocare nella melma delle mafie, chiede un destino sociale e produttivo capace di affrontare i dilemmi del tempo nostro: il diritto alla felicità delle giovani generazioni, la ricchezza delle esperienze e dei saperi delle donne, una qualità sociale capace di incrociare la qualità ambientale.

Il Sud chiede modernità e libertà. Una classe dirigente all'altezza di un tempo così burrascoso ha il dovere di dedicarsi all'ascolto attento e sincero di questa domanda. Il Sud ha smesso di tacere.

giovedì 1 aprile 2010

Le storie della Monteiasi del centrosinistra!

Dal Corriere del Giorno di mercoledì 31 marzo 2010

Cambiare Monteiasi
Panunzio Grottoli
1 Gregucci A. Vincenzo 150
2 Benedettino Giannantonio 43
3 Bucci Emanuele 66
4 Caiazzo Piermassimo 86
5 Caroli Giuseppe 137
6 D’Onghia Francesco 54
7 Fasciano Antonio Piero 227
8 Guida Michele 59
9 Lombardi Diego 207
10 Manica Antonio 82
11 Marinelli Ott. Cosimo 71
12 Marinelli Pietro 72
13 Petricciuolo Raffaele 52
14 Sibillio Tommaso 13
15 Strusi Michele 53
16 Zaccaria Alberico 72

Centrosinistra per Monteiasi
Salvatore Prete
1 Bucci Salvatore 54
2 Bungaro Michele 119
3 Cassone Angelo 203
4 Chiloiro Michele 118
5 Fabianelli Fabrizio 31
6 Fasciano Antonio 193
7 Friuli Andrea 89
8 Giannetta Michele 38
9 Leone Anna Rita 103
10 Marinelli Dario 50
11 Matichecchia Raffaele 59
12 Mele Francesco 70
13 Napoli Giuseppe 67
14 Perrino Massimo 36
15 Ramundo Ciro 27
16 Sansonetti Paola 72

TESTA A TESTA
Cambia il leader, ma il centrosinistra si conferma alla guida del municipio
Prete vince sul filo con 99 voti di scarto

di SALVATORE SAVOIA
MONTEIASI – Salvatore Prete è stato eletto sindaco di Monteiasi. Con 1722 voti pari al 51,48% dei consensi, Prete, espressione della lista civica “Centrosinistra per Monteiasi” è stato eletto primo cittadino di Monteiasi. Il suo rivale, Panunzio Grottoli, candidato sindaco per la lista “Cambiare Monteiasi”, si è fermato a 1623 voti, pari al 48,52% dei consensi.
Si è trattata, comunque, di un testa a testa tra Grottoli e Prete, che è riuscito a spuntarla solo per una manciata di voti (appena novantanove). Monteiasi è stata chiamata ad eleggere il suo sindaco e a rinnovare il Consiglio comunale un anno prima della scadenza naturale dell’ex sindaco Annarita Leone, che nei mesi scorsi ha rassegnato le proprie dimissioni. Ma la campagna elettorale sarà ricordata per le amministrative 2010 sarà ricordata soprattutto per l’esclusione della lista “Alleanza per Monteiasi”. La lista è stata esclusa perché a sostegno del suo candidato
sindaco Pasquale Marinelli erano state raccolte 136 firme, cioè sedici in più di quanto previsto dalla normativa vigente. E sicuramente la lista di Marinelli è stata l’ago della bilancia per la vittoria di Salvatore Prete e della sua lista, “Centrosinistra per Monteiasi”. Piena soddisfazione è stata espressa da Michele Bungaro, segretario cittadino del Pd. «Si tratta di una grande affermazione del Pd» ha affermato Bungaro, aggiungendo: «La lista “Centrosinistra per Monteiasi” è giovane e competente. Con Salvatore Prete ha vinto la Monteiasi operosa e
del buon fare contro le arroganze».
La lista “Centrosinistra per Monteiasi ” è composta dal Pd e da Sinistra Ecologia e Libertà. Positivo il commento di Ettore Bucci, militante di Sel: «Sono uno studente fuori sede, che ha deciso di sposare il progetto politico di Salvatore Prete. Come tanti altri studenti fuori sede sono ritornato a Monteiasi in occasione della campagna elettorale per sostenere il progetto di Prete, in quanto ritengo che sia il più opportuno per portare avanti le politiche giovanili».

IL NUOVO CONSIGLIO
L'ex sindaco Leone torna tra i banchi

MONTEIASI – Tra i banchi del neo Consiglio comunale siederà anche l’ex sindaco Anna Rita Leone, candidata con la lista “Centrosinistra per Monteiasi”. Il nuovo Consiglio comunale sarà composto da: Salvatore Bucci, Michele Bungaro (segretario cittadino del Pd), Angelo Cassone, Michele Chiloiro, Antonio Fasciano, Andrea Friuli, Anna Rita Leone, Raffaele Matichecchia, Francesco Mele, Giuseppe Napoli e Paola Sansonetti (tutti espressione della lista civica “Centrosinistra per Monteiasi”), e da: Panunzio Grottoli, Angelo Vincenzo Gregucci, Antonio Piero Fasciano, Diego Lombardi, Giuseppe Caroli.

L'INTERVISTA
Salvatore Prete prepara un'alleanza con la lista esclusa: «Ne parlerò con i miei, ma hanno contribuito» L'ammissione: «Marinelli ci ha votati»
MONTEIASI – Progettista di formazione, 60 anni, Salvatore Prete ha avuto il merito di unire il centrosinistra. Ha guidato, infatti, la lista civica “Centrosinistra per Monteiasi”, espressione del Pd e di Sinistra Ecologia e Libertà. Prete vanta una lunga esperienza amministrativa, essendo stato consigliere comunale ed assessore dal 1978 al 1993. É stato anche candidato sindaco nel 2006 con la lista “Rinnovamento”. Quale sarà il suo primo impegno per Monteiasi?
«Far riconciliare la gente con la politica e con l’Amministrazione comunale. È una vittoria di tutti e per tutti. Dobbiamo ritornare a ragionare di politica e dei problemi di Monteiasi tralasciando tutte le tensioni che ci sono state in questi ultimi anni. Mi auguro di portare un po’ di serenità tra le diverse coalizioni e di poter procedere ad una gestione aperta della cosa pubblica».
Ha già definito la giunta?
«La giunta è in mente ma mi devo confrontare con gli eletti per poter garantire a Monteiasi la migliore composizione possibile».
A chi dedica questa vittoria?
«La dedico a tutta Monteiasi, in particolare a quei cittadini che amano far politica e che vogliono il
bene di Monteiasi».
Come è stata questa campagna elettorale?
«È stata molto tesa, sofferta con punti di tensione molto alta. Alla fine però si è trovata la soluzione per cercare di riportare la politica a Monteiasi nei canali giusti».
L’esclusione della lista “Alleanza per Monteiasi” ha favorito la sua elezione?
«Mi è dispiaciuto che questa lista sia rimasta fuori dalla gestione della cosa pubblica perché aveva molte probabilità di essere la vincitrice. Ritengo che i cavilli burocratici o le disposizioni di legge non debbano impedire a questa forza di stare fuori dalla gestione della cosa pubblica. Ho detto che con loro avrei fatto un accordo programmatico dopo le elezioni e naturalmente manterrò fede a questo impegno».
Ci sarà quindi un’alleanza con la lista di Marinelli?
«Hanno contribuito notevolmente alla mia vittoria pertanto sarà loro riconosciuto ciò. È mio dovere sottoporre all’attenzione della mia lista un probabile accordo programmatico con questa lista».
Significa che la lista “Al l e an za per Monteiasi” avrà una rappresentanza in giunta?
«Vedremo quello che proporranno i partiti e il Consiglio comunale. Abbiamo uno statuto molto rigido».
(S. Sav.)

LA CAMPAGNA A CONFRONTO
Dalle spese pazze alle fotocopie

MONTEMESOLA-MONTEIASI – Quella di Montemesola è stata una campagna elettorale vissuta con particolare vivacità dai quattro candidati sindaco e da tutti i candidati al rinnovo
del Consiglio comunale. Tra le liste che hanno sostenuto i rispettivi candidati alla poltrona di primo cittadino si è scatenata una vera e propria competizione, che non ha riguardato soltanto
i comizi ma soprattutto il materiale elettorale. Ogni lista, infatti, si è presentata ai propri elettori con pieghevoli, fac simili, manifesti e, in alcuni casi, veri e propri volumetti con le cose “fatte” e “da fare”. Tutto, naturalmente, a colori e senza badare a spese.
Decisamente più soft e all’insegna del risparmio la campagna elettorale svoltasi a Monteiasi, dove una lista, a pochissimi giorni dalle elezioni, disponeva di un programma elettorale impresso su un foglio. E alla fine le fotocopie hanno premiato la lista più attenta al risparmio: lista low cost, ma col massimo risultato.

mercoledì 31 marzo 2010

Compagni, abbiamo vinto!!!

Il video della vittoria della lista Centrosinistra per Monteiasi, coi nostri ragazzi, le nostre sostenitrici, le nostre candidate e i nostri candidati, tutti insieme per festeggiare Salvatore Prete e la Monteiasi migliore. Video a cura di Stefano Marinelli per la redazione di Monteiasi.it.



29.03.10 Puglia, Vendola riconfermato presidente - Il discorso integrale

Elezioni Regionali e Comunali, i dati complessivi e dei seggi di Monteiasi, rassegna stampa!


ELEZIONI REGIONALI PUGLIESI - RISULTATI COMPLESSIVI

Votanti 2.245.412 (63,19%)
Elettori 3.553.587
Schede non valide 116.161 di cui bianche 44.300 e nulle 71.861
Schede contestate 277
Schede valide 2.128.974

ROCCO PALESE - 899.590 (42,25%)

Voti di lista e seggi attribuiti
UDEUR POPOLARI 9.125 (0,46%) 0 seggi
I PUGLIESI PER ROCCO PALESE 95.070 (4,81%) 2 seggi
PENSIONATI 4.777 (0,24%) 0 seggi
ALLEANZA DI CENTRO 11.047 (0,56%) o seggi
LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO 139.379 (7,05%) 4 seggi
IL POPOLO DELLA LIBERTA' 615.064 (31,10%) 20 seggi

NICOLA VENDOLA detto NICHI - 1.036.638 (48,69%)

Voti di lista e seggi attribuiti
LA PUGLIA PER VENDOLA 109.382 (5,53%) 6 seggi
LA SINISTRA - L'AMBIENTE (FED. SINISTRA - VERDI) 64.441 (3,26%) 0 seggi
LISTA BONINO - PANNELLA 6.005 (0,30%) 0 seggi
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 192.604 (9,74%) 11 seggi
ITALIA DEI VALORI 127.865 (6,47%) 6 seggi
PARTITO DEMOCRATICO 410.395 (20,75%) 23 seggi

ADRIANA POLI in BORTONE - 185.370 (8,71%)

Voti di lista e seggi attribuiti
UNIONE DI CENTRO 128.542 (6,50%) 6 seggi
IO SUD - MpA 57.901 (2,93%) 0 seggi

MICHELE RIZZI - 7.376 (0,35%)

Voti di lista e seggi attribuiti
PARTITO DI ALTERNATIVA COMUNISTA 5.834 (0,30%) 0 seggi

Tutti i dati dei seggi di Monteiasi qui:

Elettori 4.649
Votanti 3.633 (78,15%)
Schede bianche 230 (6,33%)
Schede contestate 0
Schede nulle 167

ROCCO PALESE - 1.027 (31,74%)

Voti di lista
UDEUR POPOLARI 110 (3,65%)
I PUGLIESI PER ROCCO PALESE 32 (1,06%)
PENSIONATI 7 (0,23%)
ALLEANZA DI CENTRO 17 (0,56%)
LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO 121 (4,02%)
IL POPOLO DELLA LIBERTA' 698 (23,17%)

NICOLA VENDOLA detto NICHI - 1.730 (53,46%)

Voti di lista
LA PUGLIA PER VENDOLA 176 (5,84%)
LA SINISTRA - L'AMBIENTE (FED. SINISTRA - VERDI) 603 (20,02%)
LISTA BONINO - PANNELLA 1 (0,03%)
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 270 (8,96%)
ITALIA DEI VALORI 116 (3,85%)
PARTITO DEMOCRATICO 381 (12,65%)

ADRIANA POLI in BORTONE - 470 (14,52%)

Voti di lista
UNIONE DI CENTRO 193 (6,41%)
IO SUD - MpA 281 (9,33%)

MICHELE RIZZI - 9 (0,28%)

Voti di lista
PARTITO DI ALTERNATIVA COMUNISTA 6 (0,20%)

LE PREFERENZE DI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
COLLEGIO PROVINCIALE DI TARANTO
SEZIONI DI MONTEIASI

Bellocchio Patrizia detta Stella 0
Borracino Cosimo 43 (eletto in Consiglio Regionale)
Brunetti Cosimo 0
Cervellera Alfredo 6 (eletto in Consiglio Regionale)
Gentile Franco 6
Grinaldi Giorgio 40
Infante Donatella 4
Lacorte Vincenzo detto Enzo 20
Lattanzio Savino 2
Sannelli Anna 1

ELEZIONI COMUNALI - RISULTATI COMPLESSIVI

Elettori 4.649
Votanti 3.623 (77,93%)
Schede bianche 121 (3,33%)
Schede nulle 157 (4,33%)
Schede contestate 0

SALVATORE PRETE 1.722 (51,47%) - eletto SINDACO DI MONTEIASI
CENTROSINISTRA PER MONTEIASI 11 seggi
risultano eletti -oltre al candidato sindaco- i consiglieri:
CASSONE Angelo
FASCIANO Antonio
BUNGARO Michele
CHILOIRO Michele
LEONE Anna Rita
FRIULI Andrea
SANSONETTI Paola
MELE Francesco
NAPOLI Giuseppe
MATICHECCHIA Raffaele (Sinistra Ecologia Libertà)
BUCCI Salvatore (Sinistra Ecologia Libertà)

PANUNZIO GROTTOLI 1.623 (48,52%)
CAMBIARE MONTEIASI 5 seggi

venerdì 26 marzo 2010

Il progetto e le politiche della Monteiasi migliore!


ELEZIONI COMUNALI DEL 28 E 29 MARZO 2010

Programma Amministrativo della lista

Centrosinistra per Monteiasi con Prete Sindaco

PREMESSA

I cittadini di Monteiasi, con le elezioni amministrative del 28 e 29 marzo 2010, sono chiamati ad eleggere non solo il Presidente della Regione Puglia unitamente al Consiglio Regionale, ma anche il Sindaco ed il Consiglio Comunale di Monteiasi, a causa della prematura interruzione della precedente consiliatura. Da ciò si capisce come queste elezioni rivestono, per i cittadini di Monteiasi, una maggiore importanza. Tale maggiore importanza dipende dal fatto che, tanta parte dell’attività amministrativa, che gli eleggendi Sindaco e Consiglieri Comunali saranno chiamati ad assolvere, dipende anche dalle scelte politico-amministrative che saranno assunte dal nuovo Governo Regionale.

Per fare alcuni esempi, basta pensare, a quello che potrà essere l’atteggiamento del Consiglio Regionale in ordine alla possibile ancorché probabile individuazione, da parte del Governo Nazionale, del territorio pugliese, per la costruzione di una nuova centrale nucleare, ed ancora la scelta, sempre da parte del Governo Nazionale, di affidare ai privati la gestione del bene comune primario che è l’acqua. Il nuovo Consiglio Comunale in merito a questi importantissimi argomenti, sarà chiamato ad assumere delle precise azioni di responsabilità, dato che uno dei possibili insediamenti per la costruzione di una centrale nucleare potrà essere il territorio del comune di Avetrana, poco quindi distante da Monteiasi.

L’attuale governo della Regione Puglia si oppone tenacemente a queste scelte sciagurate. Non sappiamo quale sarà l’atteggiamento del futuro Parlamento Pugliese. Quale sarà, invece, il comportamento della nuova Amministrazione Comunale di Monteiasi?

Sappiamo che, a tutto questo, il centrosinistra si opporrà decisamente utilizzando tutti quegli strumenti consentiti per la salvaguardia dell’ambiente e dei beni comuni. Noi vorremmo sapere, i cittadini di Monteiasi sicuramente vorrebbero sapere cosa ne pensano di tutto ciò gli altri candidati Sindaci e i Partiti e/o gruppi politici che li sostengono.

PROGRAMMA

a) Urbanistica

La responsabilità maggiore che i nuovi amministratori (Sindaco, Giunta Municipale e Consiglieri Comunali) dovranno affrontare nel prossimo futuro sarà sicuramente la gestione del territorio. Lo strumento urbanistico del quale è dotato il comune di Monteiasi è un PRG (Piano Regolatore Generale) redatto a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, che nelle linee di sviluppo essenziali è sostanzialmente sovrapponibile ad un Piano di Fabbricazione redatto ed approvato negli anni settanta. Si parla quindi di piani urbanistici del tutto obsoleti per i quali, tra l’altro, non vi è stata un’adeguata coerenza tra le previsioni di sviluppo e la gestione che ne è seguita. In buona sostanza si è avuto uno sviluppo edilizio cosiddetto, a macchia di leopardo. Soddisfacenti seppure tardivi sono apparsi gli interventi nella zona industriale. Non è stata data un’adeguata attenzione alle periferie urbane. Scarso interesse è stato dato alle aree di utilità pubblica, poco o nullo è risultato l’intervento nelle zone rurali.

L’agro di Monteiasi, anche a causa del recente insediamento Alenia, consiste di un territorio alquanto esiguo nel quale sono chiamati a convivere, necessità di carattere abitativo con problematiche ipotesi di sviluppo. Un territorio che reclama a gran voce almeno due evidenti ed inderogabili necessità:

1) una grande attenzione riguardo l’aspetto idro-geologico;

2) il recupero del patrimonio edilizio esistente.

Accanto a questi, la necessità di:

- dotarsi di strumenti attuativi idonei per il completamento delle aree di espansione;

- potenziamento delle aree di sviluppo artigianali.

b) Ambiente

Altro elemento che caratterizza l’attenzione verso il territorio è l’ambiente. Quindi tutto ciò che riguarda la materia attinente ai rifiuti urbani. A partire dalla raccolta fino alla chiusura del ciclo. Va ripensata la problematica riguardante l’intero percorso: dalla raccolta (umido e differenziato) fino allo smaltimento. È necessario iniziare a riflettere intorno ad un approccio culturale diverso rispetto a quanto fatto fin’ora in merito al problema rifiuti.

- Una moderna ed attenta amministrazione deve, oggi, porsi nella condizione di raggiungere, nell’arco del mandato, l’obiettivo di ZERO RIFIUTI.

Se in tante piccole e medie realtà italiane, ormai, questa domanda se l’han posta da tempo e sono stati capaci di raggiungere questo obiettivo, perché non provarci anche da noi? È una sfida che va lanciata a noi stessi e che reclama d’essere raccolta. Ci auguriamo che venga raccolta anche dalle altre liste di candidati.

Così come per l’inquinamento determinato dagli scarichi delle automobili. Relativamente all’area ricadente nel centro di Monteiasi. In particolare l’ultimo tratto della via Roma che termina sulla piazza M. Immacolata, unitamente ai primi isolati che dalla stessa piazza si diramano verso la via Lotta (fino alla via Battisti) e la via Mazzini (fino alla via Amendola) sono ormai diventati luogo di incessante traffico e sosta di autoveicoli, che causa una doppia fonte di inquinamento: da scarico di gas che spesso rende l’aria irrespirabile e da inquinamento acustico.

La proposta di trasformare l’area suddetta in isola pedonale o Zona a Traffico Limitato, oltre a rendere più accogliente e godibile, dal punto di vista della vivibilità il centro di Monteiasi – soprattutto per le persone anziane e i bambini – renderebbe più salubre l’ambiente.

c) Servizi socio-assistenziali

Il livello di civiltà raggiunto da una comunità lo si misura attraverso la qualità della vita. In tal senso un ruolo fondamentale è determinato dalla quantità e qualità dei servizi sociali ed assistenziali che la pubblica amministrazione è in grado di erogare. Oggi questo importante settore della vita pubblica vive uno stato di evidente difficoltà sia a causa delle ristrettezze economiche determinate dall’esiguità di reperimento di fondi propri, sia a causa del persistente stato di difficoltà che impedisce il decollo di tutte quelle attività previste dalla normativa regionale che individua nei piani di zona le strutture deputate a garantire gli interventi. Noi riteniamo sia necessario uno sforzo culturale, prima ancora che politico, che metta nelle condizioni di affrontare questa materia avendo a disposizione le armi della conoscenza e dell’informazione, a partire dall’analisi della realtà economico-sociale della popolazione, in direzione di una presa di coscienza dei bisogni primari e, soprattutto del diritto all’accesso ai pubblici servizi, in particolare per le categorie meno protette e, quindi più bisognevoli dell’intervento pubblico. In mancanza di questo, nessuna politica sociale può essere affrontata in modo consapevole ed appropriato.

d) Opere e sviluppo

Le linee di sviluppo riguardanti gli interventi in materia di importanti opere infrastrutturali e di trasformazione tendenti alla riqualificazione del territorio, diversamente dal passato, non sono più ipotizzabili in chiave esclusivamente municipalistica. Necessita sempre più confrontarsi con una realtà comprensoriale e di area. In tale direzione, risulta evidente come la capacità di “fare progetto” assuma un valore e un ruolo determinante. Tuttavia, la progettualità, per essere credibile, ha bisogno di essere concepita in ragione del territorio di Monteiasi e della realtà territoriale che lo circonda: della sua storia, anche economica, di ciò che il paese è stato, di quello che adesso è, e di come potrà diventare nel futuro prossimo. In maniera più esplicita, bisognerà ragionare su ciò che il Paese ha, sulla possibilità di valorizzare, sviluppare e rendere interessanti le risorse, quelle poche risorse paesaggistiche e monumentali esistenti, capaci attraverso adeguati interventi, di rendere interessante Monteiasi e, perché no, capaci di attirare attenzioni e risorse.

Affinché quello che fin’ora si è detto e cioè: territorio, servizi socio-assistenziali, opere e sviluppo, possa essere affrontato in modo appropriato è necessario avere a disposizione personale adeguato in modo quantitativo e qualitativo, uffici e strutture operative efficienti. Da quello che si vede, la cosiddetta “macchina amministrativa” appare non del tutto adeguata al raggiungimento degli obiettivi sopra esposti. Occorrerà valutare attentamente ipotesi di ampliamento e adeguamento delle strutture amministrative, perché esse siano rispondenti con le proposte programmatiche della nuova amministrazione, anche valutando opportunamente ogni possibile forma di collaborazione, con personale, uffici e strutture amministrative dei paesi vicini appartenenti all’Unione dei Comuni.


e) Istituti di partecipazione democratica

In ultimo, ma non per ordine d’importanza, bisognerà porre mano ad un aspetto determinante che caratterizza in positivo la vita democratica del Paese e che rappresenta un dato distintivo delle amministrazioni di centrosinistra. La partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa. È amaro constatare, purtroppo, come tutte o quasi le amministrazioni che hanno, fin qui, governato Monteiasi non abbiano tenuto la cittadinanza nella debita considerazione anzi, l’hanno quasi del tutto esclusa dalla discussione su qualunque problematica di carattere amministrativo, privandosi in buona sostanza di quell’apporto essenziale in termini di risorse ideali, di valutazioni anche critiche ma che rappresentano tuttavia la base di partenza per un corretto rapporto democratico. Solo amministrazioni ed amministratori ottusi e insipienti si privano delle risorse rivenienti dai loro cittadini amministrati. Amministrazioni ed amministratori ignari e incapaci di un confronto che se, viceversa, affrontato in maniera corretta, democratica e con spirito costruttivo è foriero di risultati prestigiosi, capaci di rendere importante e condiviso un programma, un percorso politico/amministrativo e di sviluppare in modo esponenziale il senso civico della collettività in cui viviamo.


Per la Monteiasi migliore